CONVIENE ANCORA FARE L'UNIVERSITA'? IL VALORE DEI TITOLI DI STUDIO NEL MERCATO ITALIANO
Ormai sono domande ricorrenti: fare l’università è ancora una scelta vincente? Un titolo di studio elevato costituisce ancora l’accesso a retribuzioni più elevate?
Nel 2014 JobPricing ha condotto il primo studio in Italia sul valore dei livelli di istruzione, analizzando i dati di oltre 20.000 laureati raccolti all’interno del proprio database, per poi analizzare e comparare i loro dati retributivi al lordo con lo scopo di scoprire se esistono correlazioni tra titolo di studio conseguito, università frequentata, livello di carriera e di retribuzione.
I dati emersi per l’anno 2014 mostrano che chi consegue una laurea, ha mediamente una retribuzione più elevata dei colleghi che hanno invece scelto di interrompere gli studi, ma non si deve trascurare il fatto che l’università sia un investimento consistente che comincia a ripagare solo dopo diversi anni dal conseguimento del titolo: la differenza tra le retribuzioni di laureati e non laureati comincia a essere davvero significativa solo dopo i 35 anni, probabilmente perché chi prosegue gli studi entra nel mercato del lavoro con un sensibile ritardo rispetto ai colleghi diplomati.
Il maggiore vantaggio nel frequentare l’università si individua analizzando la correlazione tra titoli di studio elevato e inquadramenti contrattuali: la maggior parte dei laureati magistrali o con titolo di master si colloca infatti fra quadri e dirigenti.
Lo studio di JobPricing ha poi approfondito i dati relativi a diverse università italiane, fino a stilare una classifica delle “migliori” università sia per ottenere una buona retribuzione sia per accedere a un percorso di carriera che offra la possibilità di arrivare a ricoprire anche posizioni dirigenziali in tempi relativamente brevi.
In testa a entrambe le classifiche si collocano due università private di grande prestigio come LUISS e Bocconi; atenei di questo tipo richiedono un investimento di denaro superiore circa di quattro volte rispetto alle università statali, a cui si aggiungono le spese che uno studente e la sua famiglia dovranno sostenere per la vita (alloggio, vitto e trasporti, come minimo) in città con elevati costi della vita come Roma e Milano. Al momento della scelta dell’università quindi torneranno in gioco le considerazioni su come, quando e quanto l’investimento sostenuto sarà ripagato e gli anni di studi, con tutti i sacrifici che vi si accompagnano, cominceranno a rendere concretamente e a rappresentare un vantaggio competitivo sul mondo del lavoro.
Il report di JobPricing si basa sul valore economico dei titoli di studio e dei diversi atenei italiani, ma non dimentichiamo che tanti altri fattori entrano in gioco: per quanto riguarda il proseguire gli studi si dovranno fare considerazioni circa l’accrescimento del proprio bagaglio di conoscenza e l’arricchimento culturale, mentre circa la scelta dell’ateneo e del corso di laurea è chiaro che si debba prendere in considerazione non solo la prospettiva di carriera e retribuzione, ma anche quelle che sono le proprie passioni e attitudini.
Lo studio “University Report” è stato realizzato da JobPricing anche per l’anno 2017: clicca qui per scaricare e leggere tutto il documento, con i dati aggiornati!
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