Il crescente sviluppo delle aziende su nuovi mercati richiede sempre di più l’utilizzo della mobilità internazionale per la gestione e lo sviluppo del business nei paesi in cui l’azienda si espande.
Per le aziende è infatti fondamentale, soprattutto nella fase di start-up e nei primi anni di attività, avere in loco un presidio di risorse che possano trasmettere i valori, la cultura e le competenze professionali della casa-madre e che con quest’ultima favoriscano un dialogo continuo e costruttivo. Per le risorse interessate dall’espatrio si apre una grande opportunità di crescita personale e professionale accompagnata però, allo stesso tempo, dai disagi e dalle incertezze generate dal profondo cambio di vita.
Occorre, per tale motivo, disporre di una gestione specifica che accompagni l’esperienza di vita, della persona e della sua famiglia, in un nuovo paese.
Il primo passo consiste nell’aiutare il potenziale espatriato a verificare l’effettiva convinzione, propria e della famiglia, nell’affrontare il progetto di espatrio. È un percorso che richiede la sincera risposta (mente, cuore e pancia) alle seguenti tre domande successive: “sono veramente disponibile a lasciare il mio attuale sistema di vita per andare in quello della nuova città? Lo è anche la mia famiglia?”, “l’incarico e le prospettive che mi hanno proposto, mi piacciono e mi entusiasmano?”, “la retribuzione che mi offrono, è corretta e coerente?”.
Visto l’elevato investimento sia da parte dell’azienda che della persona, è chiaro che, bilanciando i disagi e le opportunità proprie e della famiglia, solo la risposta positiva a tutte e tre le domande consente di intraprendere in modo efficace il progetto di espatrio e che una difficoltà nel lasciare il proprio ambiente difficilmente può essere compensata da un lavoro interessante o da una retribuzione incentivante.
In questa dinamica occorre che il pacchetto economico e di benefits consenta, in modo chiaro e supportato dalle necessarie informazioni, di rispondere alle preoccupazioni che l’espatriato ha nell’andare a vivere in un nuovo paese, in una specifica città.
La lingua, la cultura, la socialità, la scuola dei figli, la sicurezza, il tenore di vita sono i principali temi sui quali è importante rassicurare l’espatriato e la sua famiglia con un approccio strutturato di interventi.
Si dovrà, quindi, tenere conto sia del diverso costo della vita (alloggio, scuole e consumi) che della diversa qualità della vita (differenze linguistiche e culturali, sicurezza e servizi, clima). Potrà quindi succedere che la nuova destinazione presenti una situazione più favorevole, nel qual caso gli interventi da mettere in atto saranno principalmente di accompagnamento alla nuova esperienza, oppure ci si potrà trovare di fronte ad una situazione più disagiata, nel qual caso si dovrà prevedere un supporto adeguatamente articolato.
Da non trascurare sono poi tutti gli aspetti amministrativi, relativi sia al paese di provenienza che a quello di destinazione, quali le pratiche per la residenza, la gestione del rapporto di lavoro, la fiscalità e gli aspetti pensionistici. Sono temi, in caso di espatrio, particolarmente complessi, nella gestione dei quali la persona va accompagnata.
Concludendo, l’espatrio è un investimento molto rilevante, non solo economicamente, sia per l’azienda che per la persona coinvolta. Parallelamente agli aspetti contrattuali, si instaura un vero e proprio “contratto psicologico” più ampio, nel quale la persona, se si sente supportata, può esprimere tutta la propria motivazione e le proprie energie e l’azienda ottenere tutto il valore che questo investimento può restituire.
Giancarlo Caprioglio
Senior Consultant JobValue
Senior Consultant di JobPricing dal 2016, dopo una lunga carriera come manager nella funzione HR di importanti realtà italiane e multinazionali, fra cui il gruppo Ferrero dove per 10 anni ha ricoperto il ruolo di Global Compensation, Benefit & Expatried Director. Coach certificato WABC.