Come misurare l’efficacia di una politica retributiva
Tutti gli elementi quantitativi e qualitativi per misurare l’efficacia di una politica retributiva
Subtotale: 0,00€
Tutti gli elementi quantitativi e qualitativi per misurare l’efficacia di una politica retributiva
I tipi di contratto, gli aspetti legali e le modalità di retribuzione della GIG Economy
Le dinamiche degli stipendi delle nuove professioni, le aspettative dei lavoratori e le politiche di reward capaci di attrarre e trattenere il talento
I sistemi di valutazione delle performance come strumenti di governo e indirizzo delle prestazioni, piuttosto che come semplici processi di valutazione. Il coinvolgimento delle persone nella costruzione degli obiettivi che siano definiti in modo semplice e misurabile, rendono molto più efficace e motivanti gli obiettivi.
Un’accurata indagine su sistemi di performance management che ribalta pregiudizi e diffidenze.
Case history dell’azienda Fiam sull’introduzione di un sistema strutturato di valutazione delle prestazioni e delle competenze. Cosa ha funzionato e cosa no, quali modifiche sono state apportate per raggiungere una buona connessione fra premi e performance e la volontà di fare bene.
Eurobet è una azienda molto attenta a riconoscere e premiare il lavoro dei suoi dipendenti. Nell’ottica di una continua crescita,nel corso dell’ultimo anno ha rivisto il proprio modello di politica retributiva, affrontando come prima cosa l’analisi della propria competitività retributiva sul mercato atrraverso un benchmark retributivo, definendo il posizionamento retributivo di ciascun ruolo rispetto al mercato di riferimento.
L’utilità di ricorrere ad una analisi di competitività o benchmark retributivo, quando ci si trovi a decidere, ad esempio, di un aumento o quando si sia in procinto di formalizzare una proposta di lavoro, sembrerebbe piuttosto evidente, ma la maggior parte delle aziende non fa ricorso a strumenti di analisi del mercato retributivo. Perchè? E’ un problema di conoscenza/percezione del costo dello strumento, o più semplicemente un problema “culturale” delle aziende italiane, che faticano ad accettare che le competenze, come i beni e i servizi, hanno un “prezzo” di mercato?
Il nuovo GDPR introduce una serie di conseguenze sul piano del rispetto della privacy dei dipendenti e del trattamento dei loro dati personali in fase di selezione, durante e alla fine del rapporto di lavoro. Una nuova sfida per le Direzione HR che dovranno essere in grado di trasformare i principi della nuova normativa in azioni concrete e in comportamenti “compliant”.
L’impatto della digital transformation non è solo tecnologico e operativo. Investe il modo stesso in cui intendiamo il rapporto tra le persone all’interno delle organizzazioni. Si tratta di uno shock culturale, in cui il ruolo dei manager, in particolare dei manager dell’HR, sarà decisivo nel facilitare l’adesione delle persone a un cambiamento sempre più veloce.